Alessandro Camelio

Mastro Frollatore

L’allevamento dove inizia la qualità

Il cuore della qualità, dove tutto ha inizio, dove la differenza fra sano a chimico è tangibile e dove tutti noi dovremmo volgere lo sguardo prima di comprare qualsiasi prodotto: l’allevamento!!
Anche il cliente meno informato sa che esistono due macro-categorie di allevamenti:

  • L’intensivo (l’industriale) dove i capi vengono allevati in box, non si muovono, mangiano scarti, e fra ormoni e tante altre schifezze stanno male loro (gli animali) e fanno star male noi, poi, quando mangiamo quella carne tremenda che si dimezza in padella, dal grasso bianchissimo e dura come una suola di scarpe.
  • L’estensivo, quello allo Stato Brado, più semplicemente all’aria aperta. Pascoli controllati, capi spesso allevati naturalmente ed eticamente. Il rispetto dei cicli naturali permette di avere una qualità dell’alimento senza alterazioni chimiche. La natura viene rispettata e la nostra salute ringrazia.

Queste ovviamente sono macro-categorie e noi ci soffermeremo solo sulla tipologia di allevamento degna di questo nome: “lo Stato Brado”.
Lo stato brado ed il semi-brado sono allevamenti più lenti ma anche i più etici. Viene rispettata innanzitutto la crescita naturale dei capi, spesso lasciati liberi in pascoli recintati e grandi appezzamenti. L’alimentazione è varia perché oltre la semplice erba e tutto quello che naturalmente cresce nei pascoli, a volte nei periodi molto freddi o di siccità viene integrata con cereali e fieno.

In Italia sono pochi gli allevamenti allo Stato Brado, spesso situati in Piemonte (zone vicino al Po) o comunque in piccole realtà rurali sparse nella penisola, quasi sempre a conduzione familiare. Sono realtà impegnative, con quotidiani sacrifici, dove l’arte del vero allevatore spesso viene ricompensata con prodotti genuini e introvabili delle vere piccole perle. Purtroppo questo genere di allevamento ha sempre trovato molti ostacoli. Il primo fra tutti sono i costi di mantenimento, decisamente alti per garantire un prodotto sano e genuino e ovviamente si riflettono sul prodotto finale. Il secondo è la tempistica e la frequenza di produzione, limitata ovviamente alla quantità dei capi presenti nel pascolo che devono essere ovviamente “pronti” per essere venduti, pensate solamente che nel migliore dei casi è di un decimo di quella industriale, senza contare imprevisti e problematiche di percorso. Tutto questo si riassume in scarsa produzione e prezzi più alti ma ci ripaga in salute, gusto e genuinità. Meglio acquistare meno in quantità ma più in qualità, soprattutto se siete certi della provenienza della carne del vostro macellaio.

Preferite sempre le piccole realtà e snobbate le grandi produzioni e le grandi marche. Non vi avvelenate di ormoni, create soddisfazione e sostentamento a queste piccole aziende e soprattutto ne guadagnerete in salute.

Non acquistare industriale. Stay Brado!

Vado dal macellaio, mezzena e quarti